La mentalità della sicurezza come valore guida per tutti
La Cultura della Sicurezza viene ancora considerata un insieme di principi astratti e, in alcuni casi, difficilmente applicabili. Un’altra percezione è legata al mero adempimento burocratico e all’obiettivo dell’avere “le carte in regola”; il tutto complicato dall’obbligatorietà di una formazione spesso erogata in modo noioso e non personalizzato al contesto organizzativo. Si dovrebbe invece iniziare ad invertire subito questa tendenza. Prima di tutto, pensando alla Cultura della Sicurezza come una “mentalità” da sviluppare e un valore guida per i comportamenti organizzativi di tutto il personale. Di conseguenza, pensarla come un unico insieme dei processi organizzativi, di pratiche professionali, di norme scritte, di convenzioni informali, di linguaggi, di modi di pensare, di percepire e di affrontare il rischio in azienda. Tutto ciò dovrebbe portare ad immaginarsi un vero e proprio generatore di valori per l’impresa.
Ma come si costruisce una solida Cultura della Sicurezza? Per esempio, passando dalla “comunicazione dei contenuti” alla “condivisione dei comportamenti”, in Sicurezza, anche attraverso la gestione della comunicazione, il controllo dei comportamenti, lo sviluppo delle relazioni interne ed esterne.
Attraverso una formazione progettata in modo diverso, la Cultura della Sicurezza può essere condivisa e diffusa in tutto il Personale aziendale, aumentando la consapevolezza della necessità e insieme delle opportunità di una nuova o rinnovata mentalità legata ai benefici del lavorare in Sicurezza, intesa soprattutto come Safety.
Tutti i livelli aziendali devono essere coinvolti, dal Management ai Responsabili della Sicurezza, per arrivare all’Obiettivo “Zero Infortuni”, evidenziando le relative strategie organizzative e comportamentali per conseguirlo e per mantenerlo sul lungo periodo.
E’ senza dubbio necessario che i responsabili, i datori di lavoro e le figure di maggiore rilevanza di un’azienda diano il “buon esempio” dal punto di vista comportamentale.
A partire da questi livelli serve che ci sia un’effettiva sensibilità a tale tematica per poi incanalare il lavoro di prevenzione a tutti i dipendenti.
Un’azienda, un responsabile o un datore di lavoro poco affine alle buone pratiche di sicurezza e prevenzione genera nel lavoratore la tendenza a non curarsi di queste prassi.
E come si diffonde la Cultura della sicurezza? Innanzitutto quando un’azienda, decide finalmente di passare dal mero adempimento alla Leggi, ad un approccio più ampio e condiviso verso il significato comune del lavorare in sicurezza, tenendo conto della produttività e contemporaneamente del benessere delle persone.
E’ necessario quindi:
- Comprendere i meccanismi psicologici ed emotivi che espongono le persone a rischi e pericoli durante lo svolgimento delle attività lavorative.
- Adottare comportamenti in linea con le normative della sicurezza e i regolamenti interni dell’azienda, considerandoli un valore da mettere in pratica e non soltanto un obbligo più o meno formale o burocratico.
- Motivarsi e allenarsi a diffondere la cultura della sicurezza tra colleghi, all’interno del proprio gruppo di lavoro ma anche nel più ampio contesto organizzativo, creando la “giusta mentalità” per lavorare in sicurezza.
In sintesi, servono approcci manageriali e formativi concreti e calati nel contesto aziendale, in quanto la sola informazione obbligatoria non basta.
180 morti sul lavoro nel primo trimestre 2021. Questo dato, che ci fa rabbrividire, dimostra quanto sia forte e ormai improrogabile la necessità di un concreto investimento sulla Cultura della Sicurezza per produrre, nel futuro immediato e in quello a lungo termine, un cambiamento di mentalità tale da far interiorizzare in tutti il valore della Sicurezza.
Un valore che impronta di sé lo stile di lavoro delle persone.
Il destino non c’entra. La Sicurezza sul Lavoro dipende da ognuno di noi! Ogni giorno.