Disabilità e cultura aziendale: il valore enorme delle differenze umane
La legge che regolamenta l’inserimento delle persone iscritte al collocamento mirato ha poco più di vent’anni e, ad oggi, la situazione sul fronte dell’occupazione non si può definire particolarmente felice.
Quali sono i motivi? Si tratta di gap formativi di chi si candida? Oppure di scarsa conoscenza del mondo della disabilità da parte delle imprese? O di altro ancora?
Abbiamo affrontato queste tematiche con Renzo Marcato di Abile Job, Agenzia per il Lavoro, che si rivolge in modo specifico al mondo delle persone con disabilità. Con Abile Job Poliedra collabora anche sul fronte formativo con diverse proposte sul tema “disabilità”.
Renzo Marcato ci dice che la verità sia da spartire su diversi fronti.
È innegabile che l’accesso alla formazione scolastica denoti dei limiti oggettivi, soprattutto se pensiamo a coloro che vivono sulla propria pelle una disabilità sensoriale o intellettiva, fisico-motoria o psichica. Persone che magari hanno un potenziale e che, a causa di un’accessibilità spesso scadente o inesistente, vedono negarsi la possibilità di un percorso di studi che consentirebbe loro di vivere la propria vita in modo dignitoso, con prospettive e progettualità allineate con il resto del “mondo”.
D’altronde, la comunicazione tra associazioni, istituzioni e imprese, viaggia un po’ a singhiozzo e, se non in modalità random, sono poco frequenti i casi che vedono realizzarsi sinergie per azioni concrete nell’inclusione lavorativa. Un fattore, quello occupazionale, che risulta penalizzato fortemente da situazioni storiche, pregiudizi e stereotipi.
Per incidere in qualche maniera in questo contesto poco favorevole all’integrazione ed inclusione delle persone con disabilità, abbiamo pensato di elaborare dei moduli formativi che possano scuotere la sensibilità delle imprese, conducendo i partecipanti ad una consapevolezza differente di sé e degli altri.
Il workshop emozionale, Around & Inside Disability, vuole scardinare dei preconcetti a volte molto radicati nell’immaginario collettivo. Partendo dal presupposto che ciascuno di noi, nessuno escluso, porta con sé i propri limiti, le proprie inabilità, anormalità e imperfezioni, si riflette e si ragiona, anche attraverso il coinvolgimento attivo di chi partecipa, spostando la prospettiva da altre angolazioni e punti di vista.
Come diceva Ezio Bosso:” Le persone sono persone, il talento è talento, con le ruote o senza”.
Il workshop consente ai partecipanti di fermarsi un momento e di pensare la propria vita professionale e personale in modo diverso.
Nel periodo del lockdown, abbiamo lavorato sull’approfondimento di alcune disabilità specifiche, per trasmettere alle imprese informazioni, conoscenze, strumenti e indicazioni operative per una migliore accoglienza e gestione delle persone con disabilità.
Sono nate così le “pillole” sulla disabilità, con i moduli seguenti:
- Disabilità uditiva
- Disabilità visiva
- Disabilità fisico-motoria
- Disabilita intellettiva (suddivisa in 2 moduli: Sindrome di Down e Autismo)
E’ stato poi elaborato un ulteriore modulo sulla Resilienza, che è particolarmente allineato con il periodo di incertezza che stiamo vivendo, dove la resilienza riveste un’importanza rilevante nell’affrontare le situazioni che ciascuno di noi ha dovuto e deve gestire durante il lockdown e le fasi successive.
Per ciascun modulo ci siamo avvalsi della collaborazione di specialisti, persone che conoscono in modo approfondito la disabilità specifica, e testimonial che vivono quel tipo di disabilità (in alcuni casi si tratta degli stessi specialisti). Inoltre, ogni pillola è strutturata per consentire ai partecipanti di applicare nella quotidianità i suggerimenti comportamentali esposti durante la formazione.
Siamo convinti che ci voglia tempo e pazienza, volontà e curiosità ma, un passo alla volta, anche attraverso lo strumento della formazione, i risultati arriveranno e permetteranno di rendere le persone e le imprese più aperte e inclusive.