La valutazione di potenziale
a cura di Marzia LAURENTI e Elvira STRAGLIOTTO
Sempre più spesso le aziende scelgono di rivolgersi a dei professionisti quando si tratta di valorizzare il capitale umano, di scegliere persone per dei ruoli, per delle transizioni, per dei percorsi, per dei progetti.
Effettuare una valutazione di potenziale permette di individuare la persona giusta per il posto giusto e nel momento giusto e inoltre di scoprirne talenti, motivazioni, bisogni, attitudini.
Si tratta di un compito complesso, al tempo stesso entusiasmante e foriero di innumerevoli benefici in termini di risparmio di costi, tempi e gestione della risorsa umana.
Valutare le persone senza ricorrere a strumenti tecnico specifici il più delle volte rende la valutazione soggettiva, talvolta errata, sopravvalutante o sottovalutante.
Accade di individuare una persona per le proprie competenze o per le proprie esperienze, ma spesso è difficile valutare le sue competenze trasversali ovvero ad esempio il suo stile di leadership, la sua capacità decisionale, la gestione dello stress, le abilità sociali, il potenziale creativo, l’orientamento e le attitudini professionali, la motivazione.
Inoltre è importante il momento: questa persona è già pronta? Ha le giuste motivazioni?
Una valutazione di potenziale permette di mettere in evidenza proprio questi aspetti.
Gli strumenti a supporto di una valutazione di potenziale sono molteplici e vengono sempre scelti ad hoc e in sinergia con il committente, a seguito di un’attenta analisi del fabbisogno.
I più comuni: interviste qualitative individuali, prove di gruppo, test psicometrici per la valutazione della personalità e/o questionari previsionali di comportamento.
QUANTO UTILIZZARE LA VALUTAZIONE DI POTENZIALE?
Job Posting interni, scelta di ruoli di responsabilità, orientamento al ruolo, percorsi di sviluppo, passaggi di carriera, inserimento, selezione esterna e tutte le volte che la scelta della persona è preziosa, strategica, funzionale.