La nuova frontiera del welfare: il wellbeing aziendale
In questo momento particolare di difficoltà per i lavoratori emerge ancora di più l’esigenza per le aziende di stare vicino ai propri dipendenti e farli sentire ancora parte di un team, di un progetto e di offrire loro un servizio, nonostante la lontananza fisica.
Attivare una politica di Well-Being aziendale risulta essere cruciale, al fine di permettere ai propri collaboratori di stare bene e dunque di performare meglio, aumentando il loro potenziale, la loro energia.
A dimostrarlo è anche una recente indagine di Deloitte, “2020 Deloitte Global Human Capital Trends”, che ha evidenziato come in Italia tra le principali priorità nella gestione del capitale umano, sia presente anche il Well-Being.
A tal proposito:
il 75% delle aziende afferma che il Well-Being è una responsabilità organizzativa (vs. 96% dato Global)
il 70% delle aziende sostiene che la strategia di Well-Being ha un effetto positivo sulle performance
e solo il 15% (vs.21% global) dichiara che la strategia di Well-Being è integrata nel modo in cui il lavoro viene disegnato e nelle modalità in cui è sviluppa la workforce experience, ma i tempi stanno cambiano in fretta.
Ma cosa significa Well-Being aziendale?
«L’azienda sta bene quando le persone si sentono bene».
Attivare un servizio dedicato al benessere psicologico delle persone amplia il concetto di welfare, concepito non solo come benefit di natura finanziaria.
Le funzioni Hr stanno iniziando a promuovere la cultura del benessere orientandosi alla creazione di un valore tangibile, funzionale al singolo e di impatto sulle performace organizzative.
Chiedere supporto a professionisti del benessere è ormai abitudine diffusa e vi si accede sempre più spesso quando “si sta bene” – per un confronto, per schiarirsi le idee, per conoscersi, per ricercare soluzioni a un problema, per ricercare energia e motivazione.
Le organizzazioni – di qualsivoglia dimensione – possono attivare un servizio di promozione del benessere, finalizzato all’ascolto di temi che il dipendente sente di voler portare all’attenzione del professionista e quest’ultimo non fornirà suggerimenti su cosa fare, bensì cercherà di accrescere il livello di consapevolezza, responsabilità e benessere individuale.
Il servizio spesso ha carattere di volontarietà, ovvero vi accedono unicamente i dipendenti che desiderano un confronto e questo rappresenta un valore aggiunto, foriero di reale interesse allo sviluppo del sè.
Alcuni vantaggi: maggiore efficienza, maggiore coinvolgimento e fiducia nell’organizzazione, accrescimento della consapevolezza, della motivazione e della gestione dello stress.
Wellbeing è una nuova leva di gestione, un servizio ad alto potenziale per il singolo e per l’organizzazione.