Evoluzione moderna, tra intelligenza emotiva ed artificiale

Evoluzione moderna, tra intelligenza emotiva ed artificiale

“Albert Einstein aveva un QI pari a 160 eppure in matematica andava male!”

Quante volte abbiamo sentito dire questa frase, che da un lato vorrebbe giustificare performance carenti e dall’altro esaltare il QI come tratto distintivo del valore umano.

Innanzitutto sfatiamo un mito:

Einstein andava bene a scuola, soprattutto in matematica.

È vero, i suoi voti rimanevano tra il 4 e il 6… ma nel sistema scolastico svizzero 6 è il massimo!

Ed è anche vero che è stato bocciato nel suo primo test d’ingresso al Politecnico di Zurigo… ma lo ha tentato un anno prima di prendere il diploma!

Ma allora, se era pure bravo a scuola, sarà proprio vero che il QI è il fattore determinante per avere successo nella vita e nel lavoro!

Eppure, gli studi più recenti dicono di no.

Le ricerche condotte dal Foothill College nella Silicon Valley e dal Canergie Institute of Technology hanno dimostrato che il vero segreto del successo sta nel maggiore sviluppo dell’Intelligenza emotiva: l’85% del successo economico di una persona è legato a caratteristiche che non hanno nulla a che fare con il suo background accademico, ma con le capacità relazionali.

Già il biologo e antropologo Stanley Garn affermava:

“Se gli aborigeni ideassero un test per il QI, tutta la civiltà occidentale sarebbe presumibilmente bocciata.”

Quindi, il QI inteso come risultato di un test standardizzato, basato su parametri di sviluppo cognitivo e culturalmente riferiti, non è il fattore chiave per fare la differenza nel mondo moderno.

Possiamo comprenderlo ancora meglio se riflettiamo: quanto ci sentiamo forti se potenziamo solo il nostro QI di fronte all’aumento di tecnologia, meccanizzazione e intelligenza artificiale, pronte a sostituirci in alcune performance?

Dove possiamo ancora brillare?

Per fortuna, è stato dimostrato come l’intelligenza sia un fatto complesso che va oltre la logica, abbracciando creatività ed emozioni. Ed è proprio lì, nell’intelligenza emotiva, che possiamo valorizzare le qualità specificamente umane necessarie per vincere le sfide attuali e raggiungere risultati di vero benessere.

Sviluppare competenze di intelligenza emotiva significa spostarsi dal QI per potenziare aspetti profondi e fondamentali, trasformando una serie di abitudini disfunzionali che sono dannose e/o limitanti per sé, gli altri e gli obiettivi da raggiungere, anche quelli aziendali.

Ma come puoi accorgerti se nella tua realtà c’è bisogno di più intelligenza emotiva?

Questi sono alcuni fattori che puoi osservare:

  • stress e nervosismo quando qualcuno non si sente capito;
  • l’ironia eccede nella presa in giro e questo genera conflitti (a volte silenziosi);
  • difficoltà nel prendere in considerazione il parere altrui e cambiare opinione;
  • le colpe sono sempre degli altri oppure serve sempre un capro espiatorio;
  • vivere come un peso il lavoro o le mansioni svolte.

Con la formazione “EVOLUTION CORES” lavoriamo sulle 12 skill d’intelligenza emotiva, portando diversi vantaggi in azienda, tra cui:

  • sviluppare coscienza dei singoli e il loro autocontrollo;
  • agevolare relazioni armoniche tra i dipendenti;
  • favorire un ambiente lavorativo empatico e collaborativo;
  • rendere più efficace la pianificazione strategica;
  • potenziare le abilità di leadership a livello tecnico, gestionale ed emozionale;
  • orientare il gruppo al raggiungimento degli obiettivi prefissati.

Se questi sono i benefici che vuoi per te e i tuoi collaboratori, questa è l’occasione giusta!